Questo è un percorso gioioso, giocoso e musicale che opera come potente antidoto al “disincanto del mondo” che caratterizza l’era attuale, in cui il reale è stato ridotto a materia e risorsa, in cui tutte le dimensioni estetiche, psicologiche, poetiche, spirituali… sono state occultate. Non è più diffuso l’insegnare l’immenso valore dell’essere noi stessi, dell’essere vivi, dell’essere parte attiva di questo miracolo quotidianamente rinnovato dell’esistenza. Nessuno ci dice che, qui, non siamo spettatori, ma protagonisti.
Questo è un sentiero di crescita, di conoscenza e di consapevolezza per interrogarsi sul vero senso della vita, per imparare a vivere, per ritornare a vivere. “Per concederci il tempo di essere noi stessi, osservarci, conoscerci. E poi, crescere, trasformarci, affinare la sensibilità sino a comprendere la missione che abbiamo sulla Terra e allora sì, diventare davvero vivi e lasciare che la felicità torni a essere la nostra naturale condizione di esistenza e permettere che l’amore a prenda in mano la nostra vita” (Me declaro libre, Alberto Kuselman).
Gli incantesimi proposti sono alternativa a un’idea di vita percepita come una condanna a vivere anziché un dono. Sì, perché quando siamo preda dei condizionamenti che inceppano il nostro incedere non sappiamo nemmeno quanto ci può offrire la vita. E quanta fiducia ci vuole per non scendere nel Colosseo della quotidianità, come tutti, a combattere con gli altri disperati che lottano per la vita! Mors tua, vita mea è il principio che governa la maggioranza e il rischio di assomigliare alla maggioranza per non sentirsi un extraterrestre è forte.
Il sentiero sacro dei sette incanti è una luce che guida verso quella fiducia e amore per la vita, per ritrovare il Buen Vivir. Accettarsi, riscoprire le proprie potenzialità, scoprire di provare emozioni che risvegliano sentimenti e passioni, che fanno ritrovare il valore umano e spirituale dell’esistenza.
Bon Vivre, o Buen Vivir, vuol dire onorare i bisogni umani di base, le potenzialità relazionali connaturate e gli aneliti più alti. Tutto il resto – status, ricchezza, oggettistica – è illusione ottica, parte del grande gioco che ci offre l’opportunità, come in una caccia al tesoro, di metterci alla ricerca di quello che davvero conta. Tra i vari significati, il Buen Vivir richiama il senso della vita, che non si limita a dettare regole e suggerimenti per stare bene, ma spinge a cercare il senso stesso dell’esistenza. Lo scopo che ci rende completi non è detto che sia l’unico scritto da un presunto destino, ma è quello che più sentiamo come nostro, è attinente all’Essere, che si esprime con entusiasmo e passione. Ci porta a incamminarci sui sentieri giusti e a farci incontrare in entanglement le persone giuste. Buen Vivir contempla l’immersione nella vita per spillare il nettare che essa ci offre generosamente senza chiedere altro che apprezzarne il dono.
Ecco che i sette incantesimi vogliono riaprire occhi e cuore a una visione ampia, gioiosa e gloriosa di chi siamo in quanto esseri umani, accompagnandoci e depotenziare vecchie credenze, malintesi con la vita, automatismi disfunzionali per ritrovare la nostra eredità di esseri spirituali che stanno vivendo un’esperienza terrestre. Siamo qui con uno scopo, ognuno il suo, che si inserisce in questo complesso e inafferrabile, per noi, gioco cosmico su questa Terra in questa epoca. Non siamo qui per caso.
Il sentiero sacro dei sette incantesimi è avvolto dalla musica, musica dal vivo: brani in acustico, con piano, tastiere chitarra e percussioni, di musiche e canti ispirati ai mantra, con arrangiamenti originali in stile pop. Questo è quello che rende questo percorso assolutamente unico e speciale. Musica che ha sempre accompagnato le vicende umane sia nei grandi cambiamenti sociali che nei rapporti con il sacro. Musica che, con la sua natura vibrazionale, diventa comunicazione sottile che risveglia e sollecita le emozioni e apre al dialogo più importante: quello con la nostra anima e ci mette direttamente in contatto con la nostra natura spirituale e divina. Quando siamo immersi nella musica, noi stessi diventiamo vibrazione e musica!
Sarà dunque la musica, “maestra gentile”, colonna sonora e potenza ispiratrice di questo viaggio che dal profondo porta verso la luce della coscienza in cui ritroviamo un dialogo autentico e costruttivo con noi, con la vita, con gli altri.
Il leitmotive, in questo percorso, è Enlight… illumina! Il messaggio va oltre la finalità recondita di risvegliarsi e illuminarsi, additando già il passo successivo: diventare noi stessi luce e diffonderla attorno a noi senza avere bisogno di nulla dire, semplicemente col nostro esserci. Il sentiero sacro dei sette incanti vuole essere un contributo, nel percorso di ognuno, per facilitare il processo di risveglio e attivazione di chi siamo davvero: “esseri magici e luminosi”.
C’è bisogno di menti aperte, di cuori grandi, di mani generose. C’è bisogno di anime presenti. C’è bisogno di te!
Marcella Danon & Paolo Basco
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La situazione attuale richiede una compartecipazione di molti, dei più sensibili tra noi, dei più disposti ad affacciarsi a una diversa concezione di sé e del resto del mondo, più inclini a riconoscersene parte e disponibili a dare, ognuno a modo suo, un contributo determinante alla creazione di nuove modalità di interazione tra l’umanità e il pianeta Terra.
E’ il momento di inventare nuovi stili di vita, capaci di soddisfare in profondità anche le necessità esistenziali e spirituali degli individui, nel rispetto e nella collaborazione con le altre forme di vita e di esistenza che, insieme a noi, fanno parte di questo Universo e, per cominciare, di questa Terra.