Questo titolo, “Bene-Dire”, è emerso in un momento che precedeva l’alba, prima ancora che la notte si fosse dileguata. Ed era il cuore dell’inverno. Lo so per certo, perché accanto all’appunto preso al volo, ancora grondante di sonno, avevo scritto 17 febbraio. Gli ho dato fiducia ed è diventato un seminario estivo che ha saputo trovare la sua via per assicurarsi la sede giusta e il gruppo giusto. Non solo ha avuto un gioioso successo, ma è stato catalizzatore di molto più e ha sancito diverse… nascite. Il faro toscano di Ecopsiché, in primis, in una fattoria dal nome già evocativo, FiammaSole, attorniato dal Bosco di Luce, quanto di meglio poteva accoglierci per un seminario di scrittura ispirata. E poi altri progetti che si riveleranno a poco a poco, progetti con boschi, ruscelli e musica.
Bene-Dire… un concetto, un’intenzione, ancora troppo poco valorizzato, frequentato, attuato. Abbiamo magia sulla punta delle dita, abbiamo magia sulla punta della lingua… e non lo sappiamo e non sempre la usiamo bene. La parola crea: traduce in forma tangibile e comunicabile qualcosa che prima era vago e indistinto era rintanato nel groviglio del nostro mondo interiore. E c’è di tutto dentro di noi… pattume e tesori, scorie tossiche e elisir miracolosi, non possiamo maneggiare distrattamente questi materiali senza prima leggere con accortezza le istruzioni!
Bene-Dire invita a portare l’attenzione a questo delicato ponte, la parola, che trasporta indifferentemente bombe e cornucopie e a monitorare il passaggio scegliendo cosa può varcare il confine dal nebuloso mondo interiore a quello ben più denso esteriore.
Possiamo scegliere “cosa” dire e cosa non dire; possiamo scegliere “come” dire – con noncuranza, con rabbia, con amorevolezza… – e l’effetto sarà diverso per ogni modo.
Ci costruiamo la vita passo a passo, gesto dopo gesto, parola dopo parola. Cominciando ad agire sulla parola già il nostro cammino si orienterà in modo nuovo, portando i nostri passi verso orizzonti più luminosi. Perché la luce dobbiamo trovarla prima dentro di noi e poi si manifesterà anche fuori. Bene-Dire vuol dire scegliere una parola di luce, di invito all’incontro, di gentilezza, di speranza, al posto di una parola oscura, distratta, casuale, stereotipata, che potrebbe ferire, o anche semplicemente annientare un’opportunità.
Bene-Dire si allena, ogni giorno, e come ogni allenamento costante, porta frutti preziosi che oltrepassano di gran lunga l’impegno speso.
Benedici lungo il tuo cammino e il tuo cammino ti porterà benedizioni.
Marcella Danon
Ecopsicologa, direttrice di Ecopsiché
Editoriale agosto 2023 – Ecopsicologia NEWS
Foto: Archivio Ecopsiché – Il Bosco di Luce, Fattoria FiammaSole