Un momento di incontro e scambio tra diverse lingue, culture, storie, idee, in uno scenario unico nel suo genere, a 700 metri di altezza, sui Corni di Canzo (Co), circondati da monti verdi e cieli azzurri di giorno, stellati di notte.
Sono stati 12 i partecipanti alla prima Summer School internazionale organizzata da Ecopsiché in join venture con la Hellenic Ecopsyhcology Society, la Scuola di Ecopsicologia greca, diretta dalla psicoterapeuta Kleio Apostolaki. Un evento internazionale, in inglese, con il patrocinio della IES – International Ecopsychology Society, con la partecipazione di psicologi da Grecia e Sudafrica e di professionisti italiani da diversi ambiti
L’evento ha avuto luogo a Prim’alpe, struttura affascinante tenuta da Legambiente sui Corni di Canzo, presa dal gruppo in completa autogestione. Le leggi dell’autorganizzazione sono state emesse in pratica nell’escogitare strategie di gestione e condivisione degli spazi usando la tecnica del world café e il metodo del consenso. I tre docenti, due psicologhe e un fisico – Kleio Apostolaki, Marcella Danon e Bruno Gentili – hanno accompagnato il gruppo all’esplorazione della Natura fuori e della Natura dentro, per riconoscere quanto un contatto diretto e aperto con l’ambiente naturale consente di entrare più profondamente in contatto con se stessi, con intuizioni, ispirazioni e illuminazioni che si sarebbero altrimenti perse in un ambiente urbano ricco di rumori e distrazioni.
Gli studi della psicologia ambientale, tra cui in primis la Teoria della rigenerazione dell’attenzione, l’Ipotesi della biofilia del sociobiologo Edward Wilson promossa in Italia dal biologo Giuseppe Barbiero, la Teoria di Gaia, del chimico James Lovelock e i principi dell’Ecopsicologia esposti con chiarezza dallo storico della cultura Theodore Roszak, sono stati l’humus culturale sul quale sono state vissute esperienze pratiche di immersione nella natura rivolte a professionisti impegnati, ognuno nel suo campo, nella prevenzione della sindrome da deficit di Natura. Il disagio psicologico emergente ha oggi infatti un nuovo volto, quello della disconnessione dalle proprie radici, come individuo e come specie umana, parte dell’ecosistema naturale. Soprattutto nei bambini questa perdita di connessione con la terra ha implicazioni dannose sul piano della socializzazione, dell’autoefficacia, della sicurezza e dell’umore.
Il contatto con la natura agisce sul piano fisico, affettivo e cognitivo permettendo di accedere a risorse interiori dimenticate e intorpidite; è questo l’impegno dell’Ecotuning, Ecopsicologia Applicata, che insegna come favorire la riconnessione tra Natura dentro e Natura fuori per poter prendere più facilmente contatto con talenti, aspirazioni e spinte propositive e per vivere, così, con maggior pienezza e gioia la propria quotidianità. Più tecnologia abbiamo, di più Natura abbiamo bisogno, per esprimerci al meglio e con responsabilità nel nostro vivere e agire su questo splendido pianete verde e azzurro.
Abbiamo allenato le capacità percettive, affinando uno per uno i cinque sensi ed esplorando anche oltre quello che si percepisce distrattamente in un primo momento, abbiamo imparato a salutare il bosco prima di entrare e a predisporci a incontrare i suoi abitanti con una disponibilità al dialogo.
Il Sentiero “Spirito del Bosco”, con centinaia di sculture di legno disseminate sui sentieri, ha aiutato il gioco di immaginazione e fantasia e ha facilitato l’entrata in uno spazio non più fatto solo di riflessione ma anche di un sentire più profondo. Abbiamo incontrato animali di tutti i tipi, dai caprioli alle rospette incinte, dalle capre curiose ai cavalli entrati a sorpresa fin dentro il piccolo borgo. Le notti stellate – erano proprio le notti delle stelle cadenti – e i canti attorno al fuoco hanno risvegliato ricordi dell’infanzia, a chi ha vissuto esperienze scout, e ancestrali a chi ha riconosciuto il fascino di queste esperienza che per centinaia di migliaia di anni è stata l’unica distrazione a fine giornate per gli esseri umani. Abbiamo fatto lavori di land art e disegnato il nostro pianeta interiore, abbiamo dialogato tra noi e con il paesaggio, ci siamo scambiati esperienze, sogni e idee, abbiamo imparato a contattare le nostre parti più dispettose o dimenticate, abbiamo saputo trovare alleati interiore verso la realizzazione dei nostri obiettivi e ci siamo cimentati con la tecnica della centratura e con la green mindfulness per focalizzare l’attenzione sull’istante presente. Il tutto con leggerezza, giocosità e allegria, confortati da una cucina spettacolare, vegetariana e biologica a km zero. E poi, ancora, Yoga e tai chi al mattino presto, giochi, danze, canti fuoco e passeggiate la sera. Non c’è proprio stato il tempo di annoiarsi!
La Summer School 2018 è stato un evento formativo valido per acquisire la qualifica di Ecotuner e per accedere alla formazione completa in Ecopsicologia Applicata organizzata dalle due Scuole, quella greca e quella italiana. Tre Ecotuner già diplomate – Elena Felicita Colombo, Costanza Vismara e Vanesa Tesone – hanno dato un importantissimo contributo al successo dell’iniziativa con supporto organizzativo e culinario.
Una community, quella degli Ecotuner italiani, che sta crescendo grazie all’attività di Ecopsiché su tre sedi, Brianza, Sardegna e Sicilia e all’ampia offerta formativa in eLearning. La nascita dell’IRoE (International Register of Ecotuner), cioè l’albo professionale internazionale dei professionisti dell’Ecopsicologia Applicata, che verrà presentato a settembre nel sito della IES, darà un’ulteriore spinta a questa nuova professione anche nel nostro Paese, facilitando il lavoro di psicologi, counselor, coach, educatori ambientali, insegnanti, naturopati, guide naturalistiche, guardaparco e tanti altri.
Marcella Danon
direttrice Ecopsiché