È da 20 anni che esiste la Scuola di Ecopsicologia in Italia. È da 19 che è nata l’associazione internazionale IES, in Svizzera, con oggi 24 nazioni rappresentate. È da 15 anni che l’Ecopsicologia è coinvolta in progetti istituzionali e privati ed è da 7 che è insegnata in una università italiana e anche altre si stanno avvicinando. Le applicazioni dell’Ecopsicologia sono molteplici e si estendono lungo un arcobaleno di ambiti diversi. In quanto approccio transdisciplinare, infatti, tocca e coinvolge diversi settori e può diventare fattore arricchente e potenziante in tante diverse professioni.

Cominciamo a esplorare insieme alcune delle applicazioni più diffuse di questa innovativa – e, allo stesso tempo, antica – visione di noi stessi e del mondo di cui siamo parte.

Salute

Il tempo trascorso in ambienti naturali non urbanizzati porta benefici – oggi ampiamente misurati e confermati – a tutto il nostro sistema psicofisico, quando, naturalmente, sono ambienti vissuti come piacevoli: la volta ombrosa di una foresta o il versante scosceso della cima d’una montagna non hanno, infatti, la stessa attrattiva per tutti. Si sta consolidando nel mondo, in ambito medico, il tema delle Prescrizioni Verdi, sotto il cappello dei due potenti e innovativi concetti di One Health & Planetary Health: la nostra salute, benessere, gioia, in quanto esseri umani, dipende anche dalla salute dell’intero ambiente ecco quindi che l’attenzione alla cura del terreno, delle acque, della vegetazione, della qualità degli habitat della salute e della qualità degli habitat diventa elemento degno di attenzione anche per i professionisti della salute umana.  È questa la visione promossa dall’Ecopsicologia: l’interdipendenza uomo-natura-salute.

Relazione di aiuto

Psicoterapia, psicologia, counseling, coaching, tutte quelle professioni che accompagnano le persone a recuperare la capacità e la possibilità di vivere pienamente la loro vita, possono trovare un sostegno preziosissimo nell’integrare attività all’aperto, metafore di natura, visioni più ampie che riconnettono l’essere umano all’ecosistema terrestre. Far fiorire talenti e potenzialità diventa più facile in un contesto che, inconsciamente, viene sentito come ‘casa’, l’habitat in cui la nostra specie ha vissuto ed è cresciuta per 300.000 anni.

Benessere

Rilassamento, scarica delle emozioni, intuizione, ispirazione, vengono favoriti nel tempo passato all’aperto, in Natura, in cui – come scrive lo psicoterapeuta Piero Ferrucci –  “per una misteriosa risonanza la spontaneità della natura che abbiamo di fronte risveglia la spontaneità del nostro essere più vero”. Per stare bene non basta l’assenza di malattia è necessaria anche una spinta propositiva al riconoscimento, attivazione e valorizzazione di chi siamo davvero, per poter portare il nostro specifico contributo al mondo che ci circonda. Il benessere in Ecopsicologia, è definito in termini non soltanto fisici ma anche proprio di valoriali esistenziali.

Crescita personale

Dante fa dire a Ulisse, nel canto XXVI dell’Inferno della Divina Commedia “Fatti non foste a viver come bruti, / ma per seguir virtute e canoscenza”.  il processo di crescita non riguarda solo il nostro corpo fisico, è un processo in continua evoluzione che ci accompagna a oltrepassare i limiti delle conoscenze acquisite e delle abitudini consolidate per esplorare la meraviglia Il mistero della vita con mente aperta e predisposizione alla meraviglia e alla gratitudine. Questo è l’atteggiamento che nelle Scuole Pubbliche in cui c’è un insegnante che ha fatto una formazione in Ecopsicologia, viene adottato con risultati sorprendenti nel coinvolgere bambini e ragazzi, attivando la loro innata biofilia, predisponendoli a capacità introspettive, competenze relazionali, e alla collaborazione verso finalità sentite utili per il benessere della collettività e dell’ecosistema.

Pet relationship

Un’altra delle applicazioni pratiche è nella formazione alle ‘attività e terapie assistite con gli animali’, in cui – in sintonia con la zooantropologia – l’animale viene riconosciuto come alterità con cui creare una relazione su un piano di parità e rispetto reciproco. Tra le “utilità” dell’animale per il benessere umano e in particolare con persone in difficoltà, non è semplicemente la presenza dell’animale stesso ma proprio l’opportunità che egli offre di creare una relazione con un essere non giudicante, accogliente, affettuoso, capace di amore incondizionato. In Ecopsicologia gli animali sono chiamati “fratelli maggiori” e viene riconosciuto l’immenso contributo che hanno dato e stanno dando all’evoluzione della specie umana.

Connessione con la Natura

Questo è l’ambito principe per l’Ecopsicologia. ‘Ecotuning’ si chiama l’arte di facilitare la riconnessione con la Natura, che è un processo che coinvolge contemporaneamente la natura dentro e la natura fuori. Nel riconoscere che noi ‘siamo Natura’ si inaugura una modalità nuova di contatto con l’ambiente che non diventa più solo una relazione strumentale, ma un vero e proprio ‘incontro io-tu’ in cui la capacità di porsi in ascolto di tutti i dettagli, dai più piccoli ai più grandi, dell’ambiente circostante risveglia contemporaneamente una maggior sensibilità e attenzione nei confronti del proprio mondo interiore. Ecco quindi che nel costruire relazioni di qualità col mondo, si consolidano e si armonizzano anche quelle con gli altri e con se stessi. Ogni attività di ecotuning accompagna in questa direzione di ampliamento dell’idea che abbiamo di noi stessi e di questa splendida Terra verde e azzurra.

Eventi comunitari

Seminari nei parchi, feste di paese, workshop a convegni, innumerevoli sono le le possibilità in cui l’Ecopsicologia diventa protagonista di momenti di svago, quando non di formazione, rivolti a un pubblico ampio che, pur non conoscendo nulla dell’Ecopsicologia, può trarre da questi momenti semi di riflessione, o anche semplicemente di relax e di scoperta di un diverso modo di vivere la propria relazione in famiglia con gli amici e con la natura.

Organizzazioni

L’Ecologia offre un contributo prezioso all’Ecopsicologia mettendo in evidenza tutti i processi che fanno funzionare la rete della vita. Ci sono nuovi modelli di riferimento, basati sull’archetipo del cerchio al posto di quello della piramide, che possono essere adottati in ambito organizzativo e che permettono di ridisegnare il flusso delle relazioni e l’approccio al lavoro.  Molti ecotuner (=facilitatore della riconessione con la natura) e green coach formati in Ecopsicologia provengono dal mondo aziendale e riportano a loro volta nel proprio ambito di lavoro attività che favoriscono la conoscenza reciproca, la gestione dello stress, il consolòidamento di un team, la facilitazione delle relazioni, l’ideazione, la collaborazione, la motivazione… tutte attività che possono rendere l’ambiente lavorativo più piacevole e conseguentemente anche più efficace e, perché no, remunerativo.

Ricerca spirituale

Nelle università statunitensi l’Ecopsicologia è spesso inserita nell’ambito dei master di Psicologia Transpersonale, perché ampliando il concetto di identità personale – sino a includere quella che il sociologo Edgar Morin chiama ‘identità terrestre’ – è già di fatto un processo che va oltre i limiti dell’ego incapsulato nella pelle. La mindfulness, la pratica della centratura, è al cuore dell’Ecopsicologia, che ha elaborato anche una meditazione itinerante a occhi aperti, chiamata Green Mindfulness, che permette di sviluppare presenza e consapevolezza grazie a una diversa qualità di camminata. ‘Presenza e consapevolezza’ sono qualità estremamente importanti in questo preciso momento della nostra evoluzione, in cui il grande potere che abbiamo acquisito sulla materia – come specie, come cultura dominante –  ha bisogno di essere riequilibrato da altrettanta consapevolezza, maturità e responsabilità nell’uso che facciamo delle nostre risorse e di tutto quanto la tecnologia ci permette di realizzare. La dimensione etica è indispensabile per la nostra evoluzione di ‘esseri spirituali che stanno vivendo un’esoperienza terrestre’. Siamo qui per promuovere non la trascendenza, ci dice l’ecologo e teologo Thomas Berry, ma l’inscendenza, siamo qui per portare sulla Terra, nella dimensione materiale, i valori della dimensione spirituale.

E questo… non è che un assaggio di tutto quanto può essere fatto con la metodologia gentile e relazionale dell’Ecopsicologia. Come disse il fisico e filosofo Fritjof Capra nel 2007, a un convegno a Torino, “oggi si parla di educazione ambientale, ma un giorno, dicendo semplicemente ‘educazione’ sarà implicito che si tratterà di educazione ambientale”; così mi piace pensare che, un giorno, quando si parlerà di ‘psicologia’, nel suo significato letterale di attinenza alla psiché, anima, includerà necessariamente l’ampia visione che l’Ecopsicologia si sta impegnando per promuovere e rendere operativa in tanti diversi ambiti professionali e di qualità della vita.


Marcella Danon
Ecopsicologa, direttrice di Ecopsiché
Editoriale novembre 2024 – Ecopsicologia NEWS

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